"rascel

«Io prendo manciate di parole e le lancio in aria; sembrano coriandoli, ma alla fine vanno a posto come le tessere di un mosaico».
(Renato Rascel)

venerdì 17 febbraio 2012

COME HO VINTO UN TABU'


SEMPLICITÀ e RAZIONALITÀ 
qualità giuste che fanno amare la natura


  Eravamo negli anni ’50 in un pomeriggio caldissimo di un’estate senza ricordo di pioggia, in un grosso paese del Sud ad economia prettamente agricola.
  Tante case, tutte risalenti a un secolo prima: un pianterreno a volta altissima, un primo piano con balconi un po’ stretti e privi di vita con finestre sempre chiuse per non far penetrare il caldo insopportabile.
Avevano tutte una bella terrazza da cui si intravvedevano piante ornamentali e altri segni di vita, era lo spazio discreto per i giochi dei piccoli e, perché no, anche dei più grandi.
  Il primo pomeriggio, la “controra”, era un tormento per molti, perché chi non aveva nessuna intenzione di fare il riposino del dopo pranzo (vera tortura) aveva l’obbligo di restare sveglio, ma… mantenendo un silenzio di tomba.
Si poteva leggere, disegnare, scrivere, o sussurrare discorsi, raccontare favole inventate in cui prevalevano mostri, vampiri e tutto nel panorama dei noir che i più grandicelli avevano letto ed assimilato molto bene, oppure avventurarsi in storie o esplorazioni alla maniera di Tom Sawyer e Huckleberry Fin così tanto ammirati ed imitati.
Si giocava anche, col rischio però di essere rimproverati per aver interrotto il sonno di qualcuno dei grandi.

  In uno di quei pomeriggi, nel silenzio assoluto, ad un tratto sentimmo uno sbattere d’ali molto forte accompagnato da un urlo agghiacciante.
Era qualcosa di così raccapricciante che mia madre si era “fiondata” a vedere se stessimo bene. Ci trovò tutti in fila a ridosso del cornicione della terrazza, presi dal terrore tra la curiosità e la meraviglia. Eravamo immobili e fissavamo uno stranissimo e terrificante uccello che si era accomodato sul balcone di fronte e che alla luce del sole ancora forte che lo colpiva di fronte evidenziava tutti i sui magnifici colori. Non avevamo mai visto così da vicino e dal vivo un rapace, tanto meno un “mostro” simile che ci fissava in un modo eccessivamente minaccioso, almeno così ci sembrava visto la nostra “avventurosa” cultura.
La nostra bella ragazza, poco più di trent'anni, una Rita Hayworth versione italiana, aveva nello sguardo un terrore che mascherava con la sua autorevolezza di madre, senza però riuscirci del tutto, gridandoci di allontanarci spaventò solo il rapace che si allontanò desistendo.
Lasciando cadere strategicamente il tutto, ci disse solo che era una civetta e non aggiunse altro.
Semplicemente una civetta?!.
Una civetta come quelle che facevano annunci nefasti e tremendi nei nostri libri preferiti e che avevamo visto al cinema?
Sì, proprio quella.
Ma che ci faceva lì, appollaiata sul balcone di quel “vecchiaccio” che si lamentava sempre di noi perché non lo facevamo riposare nel pomeriggio?
Così tra una fantasia dell’orrore e l’altra, grazie a Dio, eravamo arrivati alla fine della “controra”!
In giro era ritornata la vita normale di sempre, almeno così poteva sembrare.
C’era però un certo movimento sulla porta della casa del “vecchiaccio” che non prometteva niente di buono, però.
La casa di fronte era abitata da due fratelli ed una sorella per noi molto vecchi, (poi sapemmo con certezza che il più grande avevo ottantaquattro anni). Era una famiglia molto ricca e “risparmiosa” dedita alla terra e che abitava da sempre nella casa ereditata dai genitori, ma era un po’ troppo trascurata.
Bene, ci accorgemmo all’improvviso che su quella porta di fronte, non su uno dei portoni dei locali adibiti a deposito di prodotti agricoli, ma sull’ingresso della casa c’era….
…c'era un manifesto di morto!
Sì, inequivocabilmente la civetta aveva annunciato prima del manifesto che la “buonanima” del “vecchiaccio” era passato a miglior vita!
  Per molti anni abbiamo pensato questo per la serie “non è vero ma ci credo”.

  Finché… nel raccontare ai miei figli questa storia, così come la racconto qui, alla fine i miei tre bambini, anzi il maggiore di poco meno di dieci anni, molto perplesso sul fatto di avere una mamma superstiziosa, mi disse testualmente: ”Ma stupida, se al pian terreno custodivano granaglie, sicuramente c’erano anche i topolini, no!, Quale posto migliore per appostarsi aveva la povera civetta se non un balcone deserto in mancanza di alberi?”
Suo fratello minore aggiunse: “Secondo te, eravate così importanti da informarvi subito della morte del vostro vicino? Lei pensava solo alla sua preda come tutti i rapaci, daaii!".

Ecco come ho vinto un tabù!
Ora non mi assale più il terrore per le civette e per tutti gli animali notturni, li amo e li rispetto e loro mi difendono e mi fanno compagnia. 

19 commenti:

  1. ...concretezza dei bambini...

    che voce stupenda quella di N.King Cole e che modo di cantare e di porgere a chi ascolta,come fosse un regalo,la sua bellissima canzone...

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  2. ... e sì, proprio questo...
    I bambini riescono a trovare le soluzioni più semplici con la loro obiettività e semplicità.
    ...sì, anche la canzone è molto di effetto, ti sembrerà strano ma era cantata nei due periodi della narrazione del post. La cantava mia madre e i miei figli avevano da poco visto in tv il film "Il Ragazzo dai Capelli Verdi" di cui è la colonna sonora.

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    1. buona settimana anche a te !
      amo il cinema,e sono sempre alla ricerca di "immagini" dimenticate ed anche nuove da scoprire.
      Non ricordo questo film però ora lo aggiungo a quelli che voglio ritrovare per rivedere,grazie !

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    2. Il film è molto vecchio,forse è del 1948.
      Ha un plot un po' surreale, a me è cara la canzone: la canto spesso quando mi prende la malinconia, mi ricorda le persone molto care. Pensa ho scritto il post proprio perchè, risentendo la canzone mentre su un altro blog si scherzava sulla temuta civette, ho ricordato tutto come se il tempo non fosse mai passato.
      Grazie e buona serata!

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  3. Adesso capisco il commento che mi lasciasti sulle civette.....
    Buona settimana, a proposito!

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    1. Grazie Mass,
      Come vedi è utile avere un contenitore spam, oltre ad un amico con tanti amici.
      Hai visto? C'è sempre una spiegazione logica a tutto, basta saper aspettare.

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  4. Che bello questo pezzetto di vita.
    Pare quasi di sentire il caldo e vedere gli strani assembramenti davanti alla porta dei vicini.
    Però, sai che c'è?
    Sarà anche, che la civetta cercava i topi del grano, ma a me piace continuare a credere che tutti gli uccelli siano portatori di messaggi fra i mondi che non sappiamo decifrare.
    Come per i corvi e le gazze, che mi piace credere annuncino periodi difficili, che le civette annuncino la dipartita di un'anima dal corpo, a me pare una cosa bella, non "terrificante".
    Magari è rassicurante la razionalità, quando si è bambini.
    Ma non spiega tutto.
    Per fortuna.

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    1. ciao Cle,oggi è il tuo COMPLEANNO ??
      Allora moltissimi AUGURI !!!

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    2. Grazie Ross,
      ... e detto tra noi in silenzio, anch'io trovo bello pensare che la natura magicamente ci comunica i suoi messaggi che ci aiutano tanto, molte volte, però, abbiamo bisogno di saperli ben decodificare

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    3. Grazie Rosalba,
      Sono tanti ma sono tutti miei, sempre realmente vissuti come continuerò a fare!!!

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  5. Sono fuori tempo...massimo...per farti gli auguri anch'io?

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    1. Ooh! Grazie!
      Ricevere auguri fa sempre piacere, che sono due giorni di ritardo?
      Ora, però, non posso più offrirti la torta (sempre virtuale naturalmente) che avevo messo lì in alto a destra per i miei amici ospiti perchè è finita.
      Grazie ancora

      P.S. Non sapresti per caso perchè l'orologio dei commenti va sempre per i fatti suoi?

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  6. following you sweetie.
    have a nice weekend

    kisses

    http://cottoncandy-peaches@blogspot.com/

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    1. Many thanks. my dear Aida!
      Nice weekend to you too, with a lot of sun and happiness

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    2. I'm very proud and happy to see you among my friends!!
      Thanks for that!
      Hugs and kisses!!!

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    3. ciao Cle,buona settimana !...ma gli spaghetti chi se li è mangiati ?...non li trovo più :-)

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    4. Grazie, buona settimana anche a te!
      :), gli spaghetti non li ha mangiati nessuno, saranno pronti tra non molto, sono a metà cottura!

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  7. quando abitavamo nella casa vecchia di civette ne sentivo spesso in estate, e pensavo a quello che tu mi dicevi (e cioè che erano presagio di morte), non essendo superstiziosa mi mettevano un pò di ansia che passava subito.
    ora non mi fanno più effetto.
    e poi tanto per informarti ora i gufi, le civette, e gli uccelli in genere sono nei vestiti, gioielli e accessori dei temi molto IN.

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    1. Grazie, è bellissimo quello che dici.
      Molto spesso gli adulti sono molto ansiogeni e non se ne accorgono nemmeno!
      Il gioiello serve proprio a sfatare la superstizione che rende solo difficile l'esistenza.
      Un abbraccio

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Ciao, grazie per essere arrivati qui tra le mie "Reveries".
La mia curiosità di conoscervi è grande, se vi va, lasciate qui un commento.
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